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Mobilità Autonoma

La conquista di una maggiore autonomia

Durante lo spostamento e per l'orientamento la persona utilizza il canale visivo per raccogliere circa il 90% delle informazioni. In caso di deficit visivo la mobilità e l'orientamento possono essere, pertanto, particolarmente compromessi.

In riferimento a tali soggetti, per mobilità autonoma si intende la possibilità di spostarsi nell' ambiente senza accompagnatore, usufruendo, con garanzie di sicurezza, anche di tutti i mezzi di trasporto, al fine di svolgere le attività della vita quotidiana, di mantenere rapporti interpersonali e di fruire dei beni ambientali e dei beni culturali. La mobilità include l'orientamento, che rappresenta un complesso processo cognitivo-percettivo di raccolta ed elaborazione di informazioni sensoriali provenienti dall'ambiente e dal proprio corpo. Mentre il cieco si orienta grazie ai sensi extravisivi, l'ipovedente sfrutta in modo particolare anche il residuo visivo secondo le condizioni individuali e ambientali. I presupposti per rendere effettiva la mobilità autonoma sono:
• l' acquisizione di precise competenze da parte della persona con difficoltà;
• l'adeguamento dell'ambiente fisico;
• la sensibilizzazione della società e la promozione di una corretta cultura dell'accessibilità e della mobilità.

La conquista di una maggiore autonomia e sicurezza negli spostamenti, che include l'acquisizione e il perfezionamento da parte delle persone con difficoltà sensoriali delle tecniche di orientamento e mobilità , è possibile mediante l'educazione e la riabilitazione del non vedente alla mobilità ed all'autonomia. Attraverso gli interventi educativi e riabilitativi con corsi specifici le persone con difficoltà visiva possono ottimizzare l'mpiego degli ausili primari (bastone bianco e cane guida) e l'utilizzo di tutti i sensi ai fini dell'orientamento e dell'accesso agli spazi urbanizzati e all'informazione. Per garantire sicurezza ed autonomia di spostamento a tali utenti occorre anche un ambiente fisico compatibile con le esigenze di orientamento e mobilità di persone con difficoltà visiva. È, pertanto, necessario sviluppare la cultura dell'autonomia e contribuire ad elevare la cultura del progetto con particolare riguardo alle barriere percettive, situazioni in cui un soggetto non è in grado di drenare dall'ambiente informazioni utili per l'orientamento, la mobilità e l'uso consapevole delle attrezzature. Molti elementi rientrano a pieno titolo nei principi comuni della progettazione.

La qualità dello spazio pedonale poggia su quattro pilastri:
• l'accessibilità;
• la sicurezza d'uso;
• il comfort;
• la comunicatività ambientale.

Il progettista, nel difficile compito di mitigare i conflitti dell'uomo con l'ambiente, dovrebbe tendere a conseguire obiettivi di qualità attraverso l'impiego di strategie di design orientate al soddisfacimento delle esigenze e delle aspettative del più ampio spettro di popolazione, nel rispetto dei dati di contesto.

Tutti gli elementi di accessibilità, sicurezza, comfort e comunicatività debbono essere tenute presenti fin dal momento della progettazione.

Il ricorso a dotazioni dedicate, che evocano, alludono o sono rivolte esplicitamente ad uno specifico profilo d'utenza, dovrebbe essere valutato con prudenza esse vanno inserite solo laddove mancano o sono carenti i punti di riferimento e le guide naturali, in situazioni ambientali complesse, quando non è possibile impiegare soluzioni progettuali semplici e di effetto generalizzato o quando si deve operare una segnalazione o richiamo di attenzione.